Finalità dell’intervento
Una ricostruzione mammaria sempre possibile! E’ questo il paradigma che mi guida di fronte ad una paziente che è stata sottoposta ad un intervento di vario grado demolitivo per l’asportazione di un tumore alla mammella.
Naturalmente al momento della diagnosi la donna è preoccupata quasi esclusivamente dalla presenza del tumore ma dopo l’intervento di demolizione sarà addolorata per la menomazione subita. Però deve essere consapevole che il processo di ricostruzione è già stato avviato o potrà essere comunque intrapreso. Infatti la ricostruzione mammaria non interferendo con l’evoluzione della malattia né con le eventuali terapie da effettuare incomincia gìà con la programmazione dell’intervento demolitivo.
Come si esegue l’intervento
A seguito di una mastectomia purtroppo, dovrà essere chiaro alla paziente, che non sarà mai possibile riavere esattamente lo stesso seno che è stato rimosso, né cancellare le cicatrici della mastectomia. Quello che il chirurgo Plastico Ricostruttore dovrà cercare di ottenere sarà la migliore simmetria e morfologia possibile limitando al massimo gli esiti cicatriziali.
La ricostruzione mammaria andrà customizzata sulla paziente, non esiste infatti una metodica di ricostruzione mammaria migliore in assoluto sulle altre. Il tipo di demolizione da effettuare, l’habitus della donna, lo stato di salute generale, la morfologia della mammella controlaterale, le terapie adiuvanti successive alla procedura chirurgica demolitiva e non per ultimo il desiderio della paziente dovranno essere presi in considerazione per identificare la più appropriata procedura di ricostruzione mammaria.
Tecniche di Ricostruzione
La ricostruzione mammaria può essere distinta in due grosse categorie:
- ricostruzione mammaria con materiale protesico
- ricostruzione mammaria con i tessuti propri della paziente (tessuto autologo)
Ricostruzione mammaria con materiale protesico
Mediante questa metodica di ricostruzione mammaria si ricostruisce la mammella asportata mediante una protesi di forma e dimensioni adeguate. La protesi viene posizionata al di sotto del muscolo grande pettorale e parte del muscolo serrato nella sua superficie laterale.
Molto spesso, a seguito della mastectomia, non vi è tessuto a sufficienza o non è indicata una ricostruzione mammaria immediata, in questi casi si utilizza un espansore mammario. Questo dispositivo protesico è una sorta di “palloncino”, posizionato al di sotto dl muscolo pettorale e serrato, che verrà progressivamente gonfiato con soluzione fisiologica a partire da 30 giorni dall’intervento. Le espansioni vengono effettuate in ambulatorio inserendo una quantità di soluzione fisiologica tra 20 e 50 ml attraverso una iniezione indolore. Questo progressivo aumento di volume dell’espansore provocherà una progressiva distensione dei tessuti mammari che oltre a permettere di accogliere correttamente un impianto protesico definitivo , aumenterà la vascolarizzazione e l’elasticità dei tessuti con conseguente maggiore stabilità nel risultato ottenuto a ricostruzione mammaria effettuata.
Le protesi mammarie maggiormente utilizzate sono contenenti gel di silicone coesivo.
Esse sono assolutamente sicure dal punto di vista oncologico non influendo in nessun modo sulla formazione, sullo sviluppo di un tumore, né sulla cura.
Non interferiscono in alcun modo sulle indagini diagnostiche a patto che queste vengano effettuate da personale esperto come quello che si trova in centri di senologia clinica dedicata allo studio della patologia mammaria. La forma di queste protesi è definita “ a goccia” o anatomica. Ossia ciascun tipo di protesi a parità di altezza e di larghezza può avere un profilo (o proiezione) di dimensione variabile tale da conferire alla nuova mammella una sporgenza anteriore variabile.
Gli impianti mammari da me utilizzati presentano garanzia a vita sull’integrità strutturale. Ciò non vuol dire che gli impianti non debbano mai essere sostituiti negli anni ma ci dà garanzie sulla qualità dei materiali utilizzati.
L’intervento chirurgico di ricostruzione mammaria con protesi deve essere effettuato in anestesia generale con una durata di circa 2 ore se si interviene anche sulla mammella controlaterale per adeguarla (aumentarla, ridurla o rimodellarla) alla mammella ricostruita.
A volte, soprattutto nelle pazienti giovani, può essere indicato un secondo intervento di lipostruttura su protesi per migliorare non solo il risultato estetico, andando a colmare piccole aree di minus e aumentando la morbidezza, ma anche conferire una migliore percezione dell’impianto da parte delle donne.